Ana Maria Spinu

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Interpreti e traduttori: qual è la differenza?

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Interpreti e traduttori: si tratta degli stessi professionisti, oppure di due lavori differenti?

Anche in questo caso, dipende. Alcuni professionisti ricoprono entrambi i ruoli altri invece, per scelta professionale o per affinità, preferiscono dedicarsi a una delle due professioni.

Qual è la differenza tra interpreti e traduttori?

La principale differenza è questa: i traduttori si occupano generalmente di testi scritti, mentre invece gli interpreti sono chiamati in occasione di convegni, incontri, eventi in cui ci sia necessità di riferire oralmente il contenuto di una conversazione.

Le tipologie di traduzione

All’interno di queste due distinzioni principali, ci sono moltissime varianti, nonché specializzazioni dei singoli. Alcuni traduttori, ad esempio, si focalizzano su traduzioni di manuali, documenti, testi di marketing, commerciali. Altri sono invece concentrati su traduzioni di software, di sottotitoli, di siti web o molto altro. Ciascuno di questi settori richiede un’adeguata preparazione, che si può ottenere in diversi modi: alla scuola per interpreti e traduttori, con corsi specializzati ad hoc, o maturando esperienza nei vari campi. Se hai bisogno di una traduzione di questo tipo, dunque, il mio consiglio è sempre lo stesso: rivolgerti a un professionista.

Le tipologie di interpretariato

In genere, l’interpretariato si divide in due macrosettori: simultaneo e consecutivo.

L’interpretariato simultaneo è quello che avviene nello stesso momento in cui l’oratore espone il suo discorso. L’interprete, in cabina o comunque con l’ausilio di cuffie o strumentazione tecnica, lo ascolta e quasi contemporaneamente lo traduce in un microfono. Si usa di solito per incontri lunghi e con molto pubblico, come i convegni.

L’interpretariato consecutivo invece, prevede che l’interprete ascolti brani di conversazione, prendendo appunti e note, e poi riferisca al cliente nella lingua di destinazione approfittando delle pause. In questo caso non occorre particolare strumentazione e l’interprete si trova accanto al cliente, per riferire direttamente il contenuto del discorso.

Anche per l’interpretariato, al macrosettore si aggiungono diverse sfumature, come lo chuchotage, ovvero la traduzione sussurrata.

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